lunedì 17 dicembre 2007

Congresso Fnsi ecco cosa è accaduto

Tutto come previsto: Franco Siddi segretario, Roberto Natale presidente. La Fnsi esce dal Congresso con la stessa maggioranza di prima. E con una prospettiva contrattuale in cui si discuteranno anche gli scatti d’anzianità. Quarto Potere non fa parte della maggioranza. Ma qualche idea l’abbiamo proposta: e non ci fermeremo. Intanto abbiamo raddoppiato i nostri consiglieri nazionali, da 2 a 4: con un totale ricambio, infatti Stefano Camozzini ed Edmondo Rho non si sono ricandidati e sono stati eletti Gianni Antoniella, Denis Artioli, Antonio Castro e Daniela Stigliano. Un segnale di rinnovamento mentre nella maggioranza spicca la mancata riconferma di Raffaele Fiengo nel consiglio nazionale Fnsi (si è candidato ma è arrivato primo dei non eletti).

Franco Siddi è il nuovo segretario della Fnsi, Roberto Natale è il presidente. Tutto come previsto prima ancora dell’apertura dei lavori congressuali. E senza accordo con le opposizioni. Al termine del Congresso di Castellaneta Marina, poco dopo l’alba del 30 novembre, nell’aula ormai semi deserta è stato fatto suonare ad altissimo volume l’inno sovietico: sarcastica scelta di un esponente emiliano della maggioranza.

Sarebbe stato meglio far suonare ‘Nessun dorma’. Nella notte, infatti, pochi delegati sono riusciti a fare qualche ora di sonno dopo la spaccatura sulla mozione presentata dalle opposizioni con l’impegno a non intaccare i diritti acquisiti come gli scatti di anzianità. La mozione è stata illustrata (con la voce rotta dall’emozione, per il mancato accordo con la maggioranza) da Giovanni Negri, presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti: obiettivo, “mantenere gli scatti di anzianità in percentuale sia per i giornalisti già contrattualizzati, sia per i nuovi assunti”. Invece, dopo un acceso dibattito, è passata una mozione emendata dalla maggioranza con un impegno “a difendere gli automatismi economici nell'ambito di una complessiva definizione contrattuale che garantisca la progressione professionale e retributiva dei giornalisti”.

Alcune brevi considerazioni:

a. La parola ‘scatti’ è stata cancellata dalla mozione: e questo preoccupa in vista della fase contrattuale che si dovrebbe aprire dopo oltre mille giorni senza rinnovo.

b. Il direttore della Fieg Alessandro Brignone aveva spiegato al Congresso le condizioni degli editori per discutere del contratto: flessibilità, multimedialità e costo del lavoro.

c. Il segretario Fnsi uscente, Paolo Serventi Longhi, replicando a Brignone ha invitato comunque ad accettare l’agenda contrattuale dettata dagli editori.

d. Il neo segretario Franco Siddi nel suo primo discorso (breve, 7 minuti, e apprezzabile per i toni) ha assicurato la ‘discontinuità rispetto agli editori’. Speriamo in bene.

e. A partire dal 2001, molti di noi chiedono invano che i contratti siano sottoposti a referendum. Una mozione approvata l’ultima notte prevede questa ipotesi: solo per il contratto Fieg, la maggioranza non ha voluto estenderla al contratto Aeranti Corallo.

f. Ma le regole del referendum non ci sono e vanno definite dalla Giunta e dal Consiglio nazionale: il rischio è che la maggioranza detti le ‘sue’ regole per fare approvare il ‘suo’ contratto. E in questo caso si andrebbe all’implosione della Fnsi.

Il Congresso, insomma, è stato solo un passaggio. Ora la prova è sul contratto. La maggioranza aveva scelto i suoi candidati prima ancora delle elezioni, avvenute a ottobre. E li ha confermati a colpi di maggioranza: Siddi è stato eletto segretario con 199 voti su 310 delegati in Congresso. Natale è stato eletto presidente in Consiglio nazionale con 83 voti favorevoli, 18 schede bianche, 6 nulle e 2 disperse.

L’elezione dei 30 consiglieri nazionali votati dal Congresso ha dato questi risultati: 19 seggi alla maggioranza (non è stato eletto Raffaele Fiengo, storico leader del cdr del Corriere della Sera ora in pensione, che è il primo escluso), 7 alla lista ‘Uniti per il contratto’ (Quarto Potere, Stampa Democratica, Puntoeacapo e altri candidati di Toscana, Campania e Sicilia), 3 a un’altra lista di opposizione (con candidati del Movimento liberi giornalisti di Milano, di Stampa romana e di Calabria, Piemonte e Sicilia) e 1 alla lista di ‘Senza bavaglio’.

Noi di Quarto Potere abbiamo raddoppiato i consiglieri nazionali, passando da 2 a 4 (tra quelli votati in Congresso e della delegazione lombarda). Dando anche un segnale di rinnovamento: eravamo due consiglieri uscenti, Stefano Camozzini e il sottoscritto, e non ci siamo ricandidati. Sono di prima nomina tutti i quattro nuovi consiglieri: in ordine alfabetico, Gianni Antoniella (del cdr Hachette Rusconi, redazione di Gente Motori), Denis Artioli (del cdr della Provincia Pavese, redazione di Vigevano), Antonio Castro (già cdr di Libero, ora a Libero Mercato, responsabile di Quarto Potere Roma) e Daniela Stigliano (del cdr Rcs Periodici, inviato de Il Mondo e vicepresidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti). Inoltre abbiamo eletto nel collegio nazionale dei probiviri un altro collega di Quarto Potere: Antonio Massa (del cdr Domus, redazione di Tuttotrasporti).

Sì, abbiamo eletto molti colleghi di cdr: per cercare di riavvicinare la Fnsi alle redazioni. Cercando anche di far riflettere il Congresso con due bellissimi interventi finali di delegati di Quarto Potere: Anna Del Freo (del cdr del Sole 24 ore), che potete leggere su

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=283&Itemid=1

e Andrea Nicastro (inviato del Corriere della Sera, già cdr e ora delegato sindacale degli inviati) che trovate a questo indirizzo

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=286&Itemid=1

Il mio intervento invece è stato all’inizio, il primo giorno, proponendo un ragionamento di discontinuità e unità al tempo stesso:

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=280&Itemid=1

Anche l'intervento di Francesca Mineo, delegata di Quarto Potere e unica giornalista presente degli uffici stampa non profit, che trovate su

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=282&Itemid=1

è stato apprezzato: l’ordine del giorno su questo argomento è passato in Congresso come raccomandazione. Insieme ad altri delegati, abbiamo preparato un documento per la tutela di tutti i colleghi degli uffici stampa: per quanto la mozione sia stata sostenuta da numerosi colleghi al Congresso, è stata respinta perché ‘fuori linea’ rispetto a quanto sostiene la Fnsi sull’applicazione della legge 150/2000 nella Pubblica amministrazione. Si tratta di far funzionare la ragione: perciò continueremo a lavorare per il bene della categoria anche in questo ambito.

Non ci siamo riusciti, a convincerli: non ci hanno dato retta perché le loro decisioni erano state già prese prima dell’inizio dei lavori. Sul documento finale della maggioranza, infarcito di ovvietà e mai fatto circolare prima in Congresso, ha parlato Andrea Nicastro dando voce alla ribellione contro questa gestione arcaica della Fnsi che non dà reale rappresentanza ai giornalisti che lavorano: e protestando contro la struttura stessa dei lavori congressuali voluti così dalla maggioranza, ma anche criticando l’opposizione che non ha saputo cambiarne i metodi. Dopo di che, alla fine, io ho avuto l’onere di illustrare il documento che in maniera trasparente (era già online da oltre 24 ore) avevamo proposto alla maggioranza come base programmatica per una gestione unitaria: il documento è stato respinto. Ma se lo leggete sul nostro sito:

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=281&Itemid=1

forse capirete che contiene le uniche idee innovative per salvare un sindacato capace di rappresentare non i cosiddetti ‘giornalismi’, ma tutti i giornalisti.

Edmondo Rho