martedì 23 ottobre 2007

Premio cronista 2007

Sono Fabio Jouakim, del Mattino di Napoli, e Donatella Gori, del Giornale radio Rai, i vincitori del "Premio Cronista 2007 - Piero Passetti" che verrà consegnato a Viareggio martedì 20 novembre. Lo ha deciso all'unanimità la Giuria riunita ieri a Roma che ha esaminato le oltre 50 candidature dei cronisti della carta stampata, della informazione radio-teletrasmessa e dei nuovi media giunte da tutta Italia.
Jouakim è stato premiato per aver scoperto che 650 vigili urbani partenopei, un terzo dell'intero organico, erano affetti dalla "sindrome dell'incrocio" e pertanto non in grado di lavorare sulla strada. Gori ha svolto una accurata inchiesta sulle centinaia di morti da cancro che l'amianto contenuto nelle navi ha provocato tra gli operai dei cantieri ed i marittimi.
La Giuria ha poi assegnato i riconoscimenti speciali messi a disposizione dalle più alte Istituzioni al Servizio regionale Lazio dell'Agenzia Dire, a Marino Bisso e Carlo Picozza (La Repubblica), Mario Consani (Il Giorno), Ugo Dinello (La Nuova Venezia), Gabriella Fortuna (TgR Trieste), Luigina Giliberti ( Il Corriere della sera), Antonello Lai (Videolina),Flaviano Masella, (Rainews24), Giampiero Rossi (L'Unità).
Il 20 novembre, inoltre, Lirio Abbate, dell'Ansa di Palermo, riceverà il Premio Città di Viareggio, e l'Unci consegnerà un riconoscimento ai 13 giornalisti del Secolo XIX e del Corriere Mercantile di Genova condannati per aver pubblicato l'identikit del maniaco che da 2 anni aggrediva giovani donne nei portoni dei palazzi.

giovedì 18 ottobre 2007

Sveglia, cari giornalisti



Sveglia, cari giornalisti. E' il titolo di un'intervista rilasciata da Edmondo Rho, inviato di Panorama e leader di ‘Quarto Potere’ e pubblicata oggi dall'Opinione. In poche righe è sintetizzata la sfida di Quarto Potere e il significato che oggi riveste la parola sindacato.


Sveglia, cari giornalisti

Edmondo Rho: “La sfida è l’autonomia dalla politica. Non è ‘di sinistra’ chi si è dimostrato incapace di difendere i lavoratori”


di Gianmarco Lucchi

Il contratto dei giornalisti è scaduto da quasi mille giorni e la Fnsi si appresta a celebrare, a fine novembre, il suo 25° congresso senza averne ottenuto il rinnovo. Una crisi senza precedenti per il sindacato dei giornalisti: le elezioni dei delegati al congresso sono in calendario a fine ottobre. E il segretario Paolo Serventi Longhi non potrà essere riconfermato, in base allo statuto: è al vertice Fnsi dal maggio 1996 e in 11 anni ha chiuso un solo contratto (peraltro molto contestato) nel 2001. Ciò nonostante, Serventi nei giorni scorsi ha dichiarato che dopo il congresso verrà il contratto: “Credo si possa chiudere. Sono ottimista”, ha aggiunto il segretario. Davvero i giornalisti italiani possono ancora sperare, quando Serventi si farà da parte, in un contratto? E con quale nuovo gruppo dirigente?

Lo abbiamo chiesto a Edmondo Rho, inviato di Panorama e leader di ‘Quarto Potere’, uno dei principali gruppi di opposizione all’attuale segreteria della Fnsi. “Vorrei condividere l’ottimismo di Serventi Longhi. Ma non ci riesco. Mi sembra miopia, più che altro. Come quella dimostrata dalla maggioranza uscente del sindacato, che due anni fa rifiutò un accordo-ponte con il rinnovo della parte economica che avrebbe portato 140 euro al mese in busta paga: invece abbiamo fatto, inutilmente, altri 17 giorni di sciopero e ogni giornalista così ci ha rimesso finora almeno 3.000 euro netti”, ricorda Rho.


Ora c’è il congresso, e si discute su una possibile gestione unitaria. E’ la formula per uscire dal vicolo cieco in cui è finito il sindacato con l’attuale segreteria?

"Sicuramente bisogna cambiare e modernizzare la Fnsi. E spero che la maggioranza uscente eviti di riproporre candidature di colleghi al vertice che sono ormai lontani dalla professione: i giornalisti non possono più essere rappresentati da chi non ha scritto un articolo o fatto un titolo per il suo giornale negli ultimi 5, 10 o 15 anni. Il nostro sindacato, unico e unitario, può essere salvato dalla disfatta solo riunendo le forze migliori della categoria: oggi occorrono sia un rinnovamento, sia una svolta professionale nella Fnsi.Lei cita, credo apposta, i nomi di due antiche correnti sindacali (Rinnovamento e Svolta professionale) che erano l’una contro l’altra armate nella Fnsi degli anni ’80…Sì, e poi i loro seguaci fecero l’accordo, all’inizio degli anni ’90, quando Giorgio Santerini era segretario della Fnsi e si alleò con Beppe Giulietti, leader dell’Usigrai. Oggi dobbiamo tornare ad avere una grande forza: non dico come allora, perché purtroppo la nostra categoria nel frattempo si è molto indebolita… Ma bisogna provarci. E ricordiamo bene una cosa fondamentale: i nostri nemici non sono i colleghi che la pensano in maniera diversa, bensì gli editori che, anche approfittando degli errori commessi dai vertici del sindacato, ci negano il rinnovo contrattuale".

Recentemente Franco Abruzzo, ex presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, ha invitato lei, Rho, a guidare l’opposizione a Serventi. Come risponde?

"Il problema non è personalizzare la contesa politico-sindacale, considerando tra l’altro che Serventi uscirà in ogni caso di scena, ma trovare nuove intese. A partire dal programma: noi di Quarto Potere siamo stati gli unici a presentare un documento, con proposte sui temi da discutere, durante i lavori della commissione preparatoria del Congresso. Comunque, ringrazio Abruzzo che mi ha definito ‘vecchio socialista di sinistra’: è vero. In generale, noto però una grottesca riproposizione di categorie della politica che oggi tra i giornalisti non hanno più senso: ai nostri congressi non votiamo, per fortuna, su liste collegate a Berlusconi, Prodi o Veltroni. La vera sfida per il nostro sindacato, e per tutti i giornalisti, è l’autonomia dalla politica.

Ma non c’è il rischio che nel sindacato si ripropongano tentazioni di egemonia? "Certo, il rischio c’è. Per esempio, non capisco come la corrente di Nuova Informazione (i sostenitori di Serventi a Milano, ndr) possa rivendicare, oltre alla presidenza dell’Ordine regionale, anche quella dell’Associazione lombarda dei giornalisti. Ma di queste tentazioni riparleremo dopo il voto, a fine ottobre".

Nuova Informazione va alle elezioni etichettata come gruppo di sinistra: giusto?"

"Sbagliato. Sono di sinistra ma sembrano di destra? O di centro? In realtà, oggi va fuori tema chi cerca di attribuire un’etichetta politico-partitica a una corrente sindacale tra i giornalisti. Infatti noi di Quarto Potere siamo un gruppo trasversale che pensa realmente e prioritariamente ai meriti, ai diritti, ai doveri e ai bisogni dei colleghi. E uno degli slogan del nostro programma, non a caso, è: sindacato, più servizi, meno politica.

E cosa risponde a chi invece affibbia a voi di Quarto Potere l’etichetta di liberisti o addirittura di berlusconiani?

"E’ solo diffamazione. Noi siamo senza etichetta: mi sembra una sporca manovra per raccattare voti marciando sulle idee politiche, legittime, dei colleghi. Io non mi sono mai preoccupato di sapere per chi vota alle elezioni politiche un giornalista che aderisce al nostro gruppo: mi basta che condivida il manifesto e il programma di Quarto Potere. Poi, magari, parlando tra amici scopriamo che uno dei nostri vota Rifondazione Comunista, un altro è di An: eppure sulla politica sindacale si ritrovano d’accordo con me, giornalista democratico, riformista e ‘vecchio socialista di sinistra’".

Lei insiste… allora, la sinistra riformista è rappresentata da voi di Quarto Potere?

"Sì, in buona parte. Facciamo chiarezza: definirsi ‘di sinistra’ non può significare far parte di un club e poi gestire in modo sciagurato la Fnsi! Per me essere di sinistra vuol dire stare dalla parte dei più deboli: cioè, in questo caso, dei giornalisti, spesso mal pagati e marginalizzati a vantaggio di logiche commerciali che, puntando soprattutto su marketing e pubblicità, sviliscono la professione. Dobbiamo riprenderci il Quarto Potere: sennò ci distruggono, come un vaso di coccio tra i due vasi di ferro del potere politico e del potere editoriale-bancario-industriale. Perciò lo dico chiaramente: la maggioranza Fnsi uscente non è ‘la sinistra’, sono semplicemente sindacalisti che hanno fallito il loro compito anche quando avevano governi ritenuti “amici“ loro. E magari si rivelano invece più amici degli editori che dei giornalisti".

E quindi, come potrà essere il futuro sindacato unitario dei giornalisti?

"Dobbiamo ritrovare l’orgoglio della nostra professione. E ridare credibilità al sindacato. Molti anni fa, grandi giornalisti erano al vertice delle nostre organizzazioni: ricordo da un lato Giovanni Giovannini, che fu presidente dell’Associazione stampa subalpina prima di passare alla Fieg, dall’altro Walter Tobagi, che prima di essere ammazzato dai terroristi continuò sempre a lavorare come inviato del Corriere della Sera anche facendo il presidente dell’Associazione lombarda. Più recentemente Sandro Curzi, per esempio, passò dalla segreteria della Fnsi alla direzione del Tg3 dove, malgrado il soprannome di ‘TeleKabul’, realizzò il telegiornale con grande professionalità. Oggi noi di Quarto Potere abbiamo una lista trasversale con inviati, capi redattori, precari e giornalisti grafici: siamo dentro le redazioni, nei cdr, tra i freelance e i pubblicisti degli uffici stampa, nei gruppi di specializzazione sindacali. Siamo tutti giornalisti impegnati nella professione: proprio per ricostruire una politica sindacale credibile, diciamo basta ai professionisti del sindacato annidati nella casta burocratica della categoria".

mercoledì 17 ottobre 2007

Ecco il listone


PER VEDERE BENE I NOMI BASTA CLICCARCI SOPRA!

lunedì 15 ottobre 2007

Perché votare Quarto Potere

Quarto Potere: in sintesi, le nostre idee


Mille giorni senza contratto. Negli ultimi 11 anni la Fnsi ha firmato un solo contratto, molto contestato, nel 2001.
Negli ultimi due anni, il mancato avvio delle trattative e gli scioperi inutili sono costati 3 mila euro netti a ogni giornalista. E gli editori approfittano senza scrupoli degli errori del sindacato. Bisogna cambiare!
Quarto Potere, da sempre opposto a questa gestione della Fnsi e fortemente coinvolto negli ultimi anni nella Lombarda, vuole ricostruire un sindacato innovativo, incisivo e unitario.


Qualità, deontologia e retribuzioni. Riconoscere la professionalità e impegnare il sindacato per un forte recupero delle retribuzioni.

Una buona pensione per tutti i giornalisti, facendo rendere meglio il patrimonio dell’Inpgi. Un esempio: vendere le case agli inquilini.

Differenti percorsi di carriera, passaggi tra desk e scrittura vanno previsti nel contratto, favorendo il cambio di ruoli professionali.

Flessibilità senza precariato
. Contratti a termine e collaborazioni devono essere più costosi per gli editori rispetto al lavoro a tempo indeterminato. E va superato il limite imposto dall’esclusiva.

Multimedialità e formazione. Bisogna portare la multimedialità all’interno di regole contrattuali. E imporre agli editori investimenti su formazione e aggiornamento professionale.

No ai contratti differenziati.
Basta con i giornalisti di serie A, B o Z. Meglio un accordo quadro, articolato per i diversi giornalismi.

Freelance ben pagati, compensi equiparabili ai colleghi assunti, tariffario minimo e pagamenti entro 30 giorni dalla consegna.

Uffici stampa, giornalismo grafico, fotogiornalismo: professionalità, rispetto delle regole e compensi adeguati anche in questi settori.

Sindacato, più servizi, meno politica: basta con le posizioni ideologiche. Diamo consulenza per riqualificazione professionale e ricerca del lavoro. Uno sportello per i Cdr.

“Riprendiamoci il Quarto Potere” era il nostro motto iniziale, nel 1999. Oggi, per ritrovare l’orgoglio della professione giornalistica, ci poniamo un’altra sfida: vogliamo ricostruire il nostro sindacato.


PER CAMBIARE DAVVERO,
VOTA QUARTO POTERE

Programma completo, liste dei candidati, notizie utili e consulenza: www.quartopotere.org

giovedì 11 ottobre 2007

"Quarto Potere" con "PuntoeaCapo" alle elezioni del Fnsi

Dal 25 al 28 ottobre 2007 si svolgono le elezioni per i delegati al VI congresso dell’Associazione Stampa Romana e per i delegati al XXV° congresso della Fnsi. Quattro candidati di Quarto Potere Roma aderiscono alle liste (Fnsi e Asr) e si presenteranno con la lista "PUNTOEACAPO INSIEME PER IL CONTRATTO"

Per il nazionale:
Marianna Bartoccelli (Cdr Il Giornale)
Antonio Castro (Libero, ex fiduciario della Redazione romana).

Per Stampa Romana:
Monica Raucci (Precaria Sky)
Ettore Colombo (freelance, già Riformista)

Qui sotto foto, vita, morte e miracoli dei magnifici quattro

- MARIANNA BARTOCCELLI -





Marianna Bartoccelli, siciliana doc prestata alla Capitale (fiduciaria redazione romana Il Giornale) dove lavora da 7 anni. E' stata anche direttrice, in passato, del quotidiano palermitano "Mediterraneo" per poi passare alla guida del quotidiano "Oggi Sicilia". E' stata anche tra le promotrici del Coordinamento nazionale delle donne giornaliste all'inizio degli anni Ottanta, oltre ad aver partecipato a diversi momenti dell'attività sindacale nel corso della sua carriera. Ha vissuto per 3 anni nelle isole Eolie dirigendo la tv locale "Teleisole" (ovviamente), esperienza che i colleghi le invidiano... Adora viaggiare e bagnarsi in mari blu.

- ANTONIO CASTRO -


Antonio Castro. 40 anni (appena compiuti). Abusivo (1991) a Ore 12, praticante e redattore. Dal 1995 all'Informazione di Pendinelli. Poi precario Rai per 7 anni. Dal 2001 a Libero. Cdr dal 2003 si è dimesso dopo lo scandalo Farina. Ritiene che il sindacato dei giornalisti non dovrebbe essere caratterizzato politicamente. E soprattutto che Inpgi e Casagit debbano adeguarsi ai tempi che cambiano, prevedendo nuove forme di tutela per i lavoratori atipici (co.co.pro, t.d, collaboratori, consulenti, freelance, canguri involontari della professione, etc). Adora la cucina italiana (basta guardarlo), Gengis Khan e i romanzi d'avventura. E la sua paziente fidanzata...

- MONICA RAUCCI -


Monica Raucci, professionista romana 32 enne, laureata in Filosofia, Ifg di Urbino. Ha all'attivo contratti con società di produzioni televisive e con Sky (programmi e Tg) e diverse collaborazioni in carta stampata (Panorama, Libero, 9colonne). Pur facendo di fatto sempre la giornalista, per gli editori è stata ora autrice, ora regista, ora valletta, ora tecnico delle luci, tanto che in questo momento vanta 3 posizioni previdenziali aperte.
Difende pochi ma chiari punti fermi:1)sotto i 20 euro a pezzo non si chiama compenso, ma elemosina 2) pagare oltre i 4 mesi per un pezzo non si chiama ritardo, ma sciacallaggio 3) Non pagare pezzi commissionati solo perché si decide di non pubblicarli ha un nome ma vietato ai minori di 18 anni 4) Agevolare gli editori in tutto questo, permettendo loro oltretutto di pagare solo il 2% di contributi previdenziali, è istigazione a delinquere.

- ETTORE COLOMBO -


Ettore Colombo, classe 1968, ha frequentato l’Ifg di Milano, ha lavorato nei settimanali Diario e Vita, ha scritto ed è stato in redazione per i quotidiani Liberazione, OG, Europa e il Riformista, oggi è consulente per la comunicazione della vicepresidenza del Senato e collabora con diverse riviste. Membro del cdr in diversi giornali (Diario, OG, Europa), si è sempre impegnato sul fronte sindacale, ha fondato e diretto a lungo un gruppo di giornalisti impegnati sul fronte della pace e dei diritti umani (“Inviati di pace”). Ha passioni (politica italiana, storia contemporanea, Internazionale FC) e manie (lirica, pipe, soldatini). Si considera (ancora) di sinistra e occupandosi da anni di questioni sindacali, crede che il sindacato abbia ancora una funzione e un senso persino per dei giornalisti.

martedì 9 ottobre 2007

Confindustria sbarca sur Bionno Tevere: Nasce «Il Sole 24 Ore Roma»

Debutterà domani in edicola il nuovo supplemento settimanale di informazione economica e di servizio dedicato a Roma e al Lazio «Il Sole 24 Ore Roma» con un'inchiesta sui veri conti della sanità laziale. Il supplemento è stato presentato questa mattina al Tempio di Adriano, presenti il presidente ed il direttore de «Il Sole 24 Ore», Giancarlo Cerutti e Ferruccio de Bortoli, il sindaco di Roma Walter Veltroni.
Il supplemento, in edicola ogni mercoledì con il quotidiano, racconterà i punti di forza e le debolezze del sistema produttivo di Roma e del Lazio attraverso approfondimenti, analisi, inchieste, interviste e commenti. Al centro del primo numero, oltre alla sanità, ci sarà anche un'inchiesta sul piano regolatore ed un inserto tecnico dedicato all'approfondimento sulle novità previste dalla legge Finanziaria per i cittadini, le imprese, i professionisti e gli uffici pubblici del Lazio. Il nuovo supplemento del Sole 24 Ore sarà anche su internet.

E' cominciato il valzer delle poltrone

Segnaliamo un piccolo pezzullo, fazioso ma divertente, che parla di giornali e giornalisti uscito sulla Velina rossissima, Rosso di sera e scritto dal nostro Ettore Colombo


La verità è che Silvio Berlusconi – uomo dai tanti difetti ma dall’istinto politico e mediatico raffinatissimo – sente avvicinarsi "aria di elezioni". La verità è che Silvio Berlusconi – uomo dai tanti difetti ma dall’istinto politico e mediatico raffinatissimo – sente avvicinarsi "aria di elezioni". Ed ha pensato bene, dunque, di dare una bella registrata anche al mondo dell’informazione. Almeno a quello sotto suo diretto controllo. L’epilogo di una lunga storia, quello di un settimanale che fu glorioso, Panorama, è che Adriano Sofri, dopo 11 anni di collaborazione, abbandona il settimanale di Segrate. Anche questa una (piccola?) conseguenza dell’arrivo dell’ormai ex direttore del Giornale Maurizio Belpietro ai bordi del laghetto dei cigni (l’insediamento è previsto per l’11 ottobre).
Certo, rispetto a quando scoppiò la vera "guerra di Segrate", quella che vide il gruppo Repubblica-L’Espresso e l’ingegner Carlo De Benedetti soccombere, a fronte del repentino "rovesciamento di alleanze" che operarono gli eredi dell’impero Mondadori-Formenton, passando nel fronte che faceva capo a Berlusconi, oggi si potrebbe parlare di scaramuccia. Eppure, una certa vivacità dei redattori e degli inviati dello storicamente primo settimanale italiano - per vendite in edicola - rimase in piedi, nonostante tutto, compreso l’alternarsi di direttori non propriamente "liberal" (uno per tutti: Giuliano Ferrara).
Infatti, l’avvicendamento tra Pietro Calabrese – che ha guidato il settimanale mondadoriano per tre anni, dal 2004, riducendone sia il venduto "nudo" in edicola (cioè senza gadget) nonostante un faraonico (e un po’ bolso) restyling grafico appena lanciato sia la capacità di aggredire con forza i temi di attualità (una delle accuse principali rivolte a Calabrese riguarda l’essersi fatto scippare dal diretto concorrente, l’Espresso, le copertine e i servizi-scoop sulla "Casta") – e Belpietro non è stato indolore, a Segrate e a via Veneto, dove ha sede la redazione romana.
L’assemblea dei redattori ha stilato un durissimo comunicato, firmato dal cdr, che aspetta l’insediamento formale di Belpietro a pié fermo e rivendica la (storica) tradizionale di autonomia, rispetto delle regole deontologiche e scelte politiche "liberal" della testata. Peraltro, se Sagunto piange, Roma non ride. Anche al (berlusconizzato, e da tempo) quotidiano, diretto fino a ieri e da molti anni (il 2001), da Belpietro, Il Giornale, la redazione è in semi-tumulto. Nonostante il netto orientamento politico pro centrodestra – e, nello specifico, pro Forza Italia – già i redattori (o meno una loro parte, di certo il cdr) non avevano affatto gradito l’inserto "redazionale", di fatto un fogliettone pubblicitario, che da qualche mese esce, sotto forma di allegato, ogni venerdì sotto l’egida dei Circoli della Libertà di Michela Brambilla, nuova fiamma (politica) del Cavaliere, su cui i giornalisti non hanno alcun potere di controllo.
E ora dovrebbero mandare giù un piano ("economico") fatto di ben 32 pre-pensionamenti, a causa di conti (economici nel senso stretto) del giornale che sono da tempo in forte disordine. Senza dire del fatto che lo stesso Paolo Berlusconi sarebbe particolarmente "scontento" della sua creatura e non vedrebbe, pare, l’ora di liberarsene, anche perché è il suo stesso (piccolo) impero economico che non sta particolarmente bene, mentre gli azzurri (e aennini e leghisti) della Cdl si divertono – e si dannano – molto più piacevolmente a sfogliare il Libero di Feltri.
Il quadro dei posizionamenti (e del giro di valzer delle poltrone di direttore) della galassia berlusconiana si completa con l’arrivo, a Studio Aperto, del mondadoriano, già vicedirettore di Panorama, Giorgio Mulé, che va a sostituire Mario Giordano, promosso, come chiedeva, dopo anni (era il 2000) di buoni (quanto altalenanti) successi, con la direzione del Giornale. Ma, in quel caso, cambierà poco: Mulé era già direttore di Videonews, la testata giornalistica "trasversale" delle tre Reti. La sua affidabilità berlusconiana, dunque, era ed è assicurata. Era solo quella di Panorama che bisognava mettere "a regime". Con Belpietro il cerchio si chiude. La campagna elettorale, per quanto riguarda i media berlusconiani, ora può davvero iniziare.

giovedì 4 ottobre 2007

Congresso unione nazionale cronisti

Se non avete appuntamenti nel week end, a San Felice Circeo, da venerdì a domenica, è in programma il XVIII Congresso dell'Unione Nazionale Cronisti.
Cronisti italiani: un convegno sulla libertà di stampa. Il congresso si terrà al Circeo Park Hotel ed è organizzato in collaborazione con l’associazione Stampa Pontina e il Comune di San Felice Circeo.
Sabato 6 ottobre, a partire dalle 9.30, è in programma il Convegno sul tema “Informazione o comunicazione? La cronaca contro la voglia di bavagli. Intercettazione, privacy, ordinamento giudiziario: nuove armi per ridurre la libertà di stampa”. Interverranno il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Lorenzo Del Boca e il presidente dell’Assostampa pontina, Gaetano Coppola, il Sostituto Procuratore a Latina Vincenzo Saveriano, il Presidente della camera Penale di Latina Carlo Alberto Melegari, il Presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani Guido Colomba, il Segretario generale della Federazione stampa italiana Paolo Serventi Longhi.

lunedì 1 ottobre 2007

Preoccupati per l'arrivo di Belpietro, riunione lampo a Panorma



L’Assemblea dei giornalisti di Panorama, riunita il 28 settembre 2007, valuta con forte preoccupazione il repentino cambio della direzione della testata, in assenza di comunicazioni concrete dell’Azienda sul reale andamento diffusionale.In attesa dell’insediamento del nuovo direttore Maurizio Belpietro e della presentazione del suo piano editoriale, esprime profonda inquietudine per la scelta di una direzione molto caratterizzata politicamente e chiede garanzie esaustive sul rispetto di alcuni principi irrinunciabili che sono stati il fondamento della testata: la completezza e la correttezza dell’informazione- l’autonomia e la vocazione liberale della testata- la valorizzazione del grande patrimonio di professionalità interne- il rispetto delle norme deontologiche.





L’Assemblea ha ribadito la necessità di sviluppare quelle che fin dalla fondazione sono state le linee caratterizzanti di Panorama: la valorizzazione del giornalismo di inchiesta - la capacità di offrire una lettura della realtà in chiave laica e pluralista- lo sforzo di indicare temi prioritari da sottoporre all’attenzione del Paese.





L’Assemblea di redazione ha espresso all’azienda e alla direzione forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivare, in termini di autorevolezza e diffusione, da un eventuale mancato rispetto dei principi e delle priorità sopra elencati.

Solidarietà ai collaboratori di E polis che scioperano

Quarto Potere Roma vuole esprimere completa solidarietà ai colleghi collaboratori di E Polis Roma che da oggi hanno deciso di astenersi dal lavoro in segno di protesta contro l'assoluta mancanza di rispetto dell'editore nei confronti della dignità e dei diritti professionali. In un comunicato i collaboratori «constatano l'assoluta ed ennesima mancanza di considerazione da parte della società editrice in merito alle loro legittime richieste e sollecitazioni». «Preso atto che nessuna comunicazione certa e ufficiale è pervenuta riguardo al pagamento dei crediti arretrati e alle prospettive future del giornale», afferma ancora il comunicato, «i collaboratori di Epolis Roma confermano a partire dalla data odierna la sospensione dell'attività professionale nell'attesa di ricevere un riscontro concreto da parte della società editrice in merito alle suddette richieste».

Si vota per il rinnovo del sindacato, ecco le date

Cari amici di Quarto Potere Roma, vi ricordiamo un appuntamento importante: dal 25 al 28 ottobre 2007 si svolgeranno le elezioni per i delegati al VI congresso dell’Associazione Stampa Romana e per i delegati al XXV° congresso della Fnsi.


Le elezioni si terranno con le seguenti modalità:

  • Giovedì 25 ottobre a Saxa Rubra, nei locali della Rai, Palazzina F stanza 35, con il seggio aperto dalle ore 10 alle ore 20;
  • Giovedì 25 ottobre presso l’hotel Caravel di Roma in Via Cristoforo Colombo 124/C, con il seggio aperto dalle ore 11 alle ore 19;
  • Giovedì 25 ottobre a Latina in una sala del palazzo dell’Intendenza di Finanza in Piazza del Popolo (sotto i portici) con seggio aperto dalle ore 12 alle ore 17;
  • Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 ottobre, si vota a Roma nei locali della Chiesa di San Lorenzo in Lucina in Via in Lucina 16° con seggi aperti dalle ore 10 alle ore 20.

Il congresso della Fnsi si svolgerà a Castellaneta Marina (TA) dal 26 al 30 novembre.

Il congresso dell’Associazione Stampa Romana si svolgerà dal 13 al 15 dicembre 2007 in una sede in via di definizione.

La base elettorale sulla quale sono stati calcolati i delegati è rappresentata dagli iscritti in regola con i pagamenti al 31/12/2006. A norma di Statuto possono votare i soci in regola con le quote e comunque iscritti all’Associazione Stampa Romana da almeno 181 giorni. Il Consiglio Direttivo ha deliberato che i soci morosi possono mettersi in regola con i pagamenti anche al seggio, versando le quote decise per la sanatoria dalla Commissione elettorale. I certificati elettorali saranno consegnati al seggio elettorale dopo la verifica della regolarità d’iscrizione al Sindacato

Appello di Amnesty per Myanmar



Cara amica, caro amico,
a Myanmar è in atto una violenta repressione delle manifestazioni pacifiche, che si stanno svolgendo in tutto il paese da oltre un mese. Il 25 settembre circa 300 persone sono state arrestate durante le proteste e tre monaci sono stati uccisi: uno da un colpo d'arma da fuoco e gli altri due a seguito di un pestaggio. Il giorno dopo vi sono state altre vittime, e almeno un giornalista è rimasto ucciso.
Fonti non ufficiali hanno fatto sapere ad Amnesty International che oltre
50 monaci sono rimasti feriti. Le ultime notizie ricevute da Amnesty International in queste ore non sono incoraggianti. Numerosi raid da parte della polizia stanno avendo luogo in queste ore nei monasteri buddisti di Yangon e in altre città del paese, non si conosce ancora il numero preciso dei
monaci arrestati e delle persone rimaste ferite.
Per scongiurare il ripetersi del bagno di sangue del 1988, quando furono
uccise circa 3000 persone, Amnesty International ha lanciato un appello
alle autorità di Myanmar chiedendo loro di mettere fine alle repressioni
contro i dimostranti pacifici e garantire il rispetto del diritto di
manifestazione.

ANCHE TU PUOI FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE!
FIRMA L'APPELLO ON-LINE A QUESTO INDIRIZZO:
http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar

E INVIA SUBITO QUESTA E-MAIL AI TUOI AMICI CHIEDENDO
LORO DI FARE
ALTRETTANTO.