lunedì 21 aprile 2008

Scusate il ritardo

Cari amici di Quarto Potere Roma da qualche mese il nostro sito aveva subito un pesante stop, dovuto ad impegni personali del nostro webmaster. Troverete tante notizie in più, alcune anche dei mesi o delle settimane passate, ma abbiamo creduto che fosse importante che entrassero a far parte delle nostre pagine., seppur in ritardo. D'ora in poi cercheremo di tenervi sempre aggiornati. Almeno ci proviamo.

Rho nel Cda dell'Inpgi

INPGI, ELETTO IL CDA. ENTRA RHO (QUARTO POTERE) Stampa


Il consiglio generale dell'Inpgi ha eletto i dieci consiglieri di amministrazione in rappresentanza dei giornalisti.

Al termine della votazione sono risultati eletti: Andrea Camporese, Maurizio Andriolo, Edmondo Rho, Riccardo Venchiarutti, Roberto Carella, Silvia Garambois e Paolo Serventi Longhi per la lista di maggioranza che comprendeva Quarto Potere, Stampa Democratica, Nuova Informazione – Gruppo di Fiesole, Giornalisti uniti e la gran parte di Autonomia e solidarietà. Per le minoranze sono risultati eletti: Silvana Mazzocchi (Punto e a capo) e Antonio De Vito e Ino Iselli.

I dieci consiglieri di amministrazione si affiancheranno a quelli già eletti o designati: per la gestione separata Simona Fossati, il segretario generale della Fnsi Franco Siddi, i due rappresentanti della Fieg (Alessandro Brignone e Roberto Cilenti) e quelli del ministero del Lavoro (Giovanni Battafarano) e della Presidenza del consiglio (Maria Contento).

Ultimo Aggiornamento ( sabato, 19 aprile 2008 )

Il 23 aprile la Fnsi celebra a Roma il Centenario

Il 23 aprile la Fnsi celebra a Roma il Centenario. "1908-2008, un secolo di idee, lavoro e impegno per la libertà d’informazione". Sul sito di Quarto Potere il programma dell'iniziativa con cui si inaugura il ciclo di manifestazioni, che nei prossimi mesi proseguiranno a Milano, Palermo, Trieste e in altre città.

Il 23 aprile alle ore 10.30 al Teatro Capranica (Piazza Capranica) a Roma si aprono le celebrazioni del Centenario della Federazione Nazionale della Stampa, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

Nel corso del 2008 la Federazione della Stampa compie il suo centesimo anno di vita. Essa infatti fu fondata nel 1908, con il concorso di alcune associazioni regionali di giornalisti, allo scopo di unire la categoria e renderla indipendente dal potere politico ed economico, e fu ricostituita il 26 luglio 1943, subito dopo la caduta del fascismo, per ripristinare, dopo una dolorosa e lunga negazione, quella libertà e quell'autonomia affermate con lo statuto redatto ai primi del '900, sulla scorta di una prima esperienza associativa che risaliva al 1877.

La FNSI è oggi espressione di venti Associazioni e Sindacati regionali di stampa, ne fanno parte anche tre Associazioni di giornalisti italiani all'estero (in Francia, in Germania, in Inghilterra) ed è il sindacato unitario dei giornalisti italiani nel quale si riconoscono e si confrontano democraticamente le diverse visioni culturali e politiche, avendo al centro della sua azione la difesa della libertà di stampa, la pluralità degli organi di informazione, la tutela dei diritti e degli interessi morali e materiali della categoria. Alla guida della rappresentanza associativa e sindacale dei giornalisti si sono succedute, per citare solo gli scomparsi, figure di intellettuali e giornalisti quali Francesco De Sanctis, Salvatore Barzilai, Leonida Bissolati, Andrea Torre, Giuseppe Meoni, Roberto Bencivenga, Giovanni Biadene, Ivanoe Bonomi, Alberto Bergamini, Vittorio Emanuele Orlando, Cipriano Facchinetti, Giovanni Porzio, Leonardo Azzarita, Alessandro Casati, Giuseppe Lupis, Mario Missiroli, Adriano Falvo, Piero Agostini, Guido Guidi, Paolo Murialdi.

Nell’occasione le Poste Italiane emettono un francobollo commemorativo e assicurano l’annullo speciale. Saranno disponibili cartoline che riproducono gli acquerelli di Ettore Roesler Franz, con immagini storiche dei luoghi di Roma in cui oggi sorge la sede della Fnsi.

ECCO IL PROGRAMMA DEL 23 APRILE

“Un secolo di idee, lavoro e impegno per la libertà d'informazione”

Ore 10,00 Il Presidente della Repubblica riceve al Quirinale i Presidenti e i Segretari Fnsi

Ore 10,30 Apertura dei lavori

Ore 10,45 Intervento del Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi

Ore 11,45 “Giornalismo: Da ieri al futuro”. Lectio Magistralis di Sergio Lepri

Ore 12,15 Proiezione filmato “La storia sono loro”: interviste ad ex Presidenti e ad ex Segretari Fnsi

Ore 12,30 Banda Regione Lazio - Esecuzione dell'Inno dei giornalisti del Maestro Raffaele Caravaglios (1913)

Ore 13,00 Proiezione filmato “La storia saranno loro”: interviste a giovani giornalisti tra precariato e nuove sfide

Ore 13,15 Intervento del Presidente della Fnsi, Roberto Natale

Banda Regione Lazio - Esecuzione dell'Inno di Mameli

All'interno del teatro è allestita la Mostra 100 anni sulla notizia a testimonianza dell'impegno dell'informazione sui più importanti fatti e cronache del secolo

Ore 15 Consiglio Nazionale su vicende contrattuali e Carta dei rifugiati, sede Fnsi

Nel corso della cerimonia sarà presentato il libro "La conquista della libertà - il giornalismo italiano da Amendola alla Liberazione", (Edizioni Memori) a cura di Franco Siddi con la prefazione di Arrigo Levi. Nel corso dell'anno uscirà anche il volume sulla storia della Fnsi di Giancarlo Tartaglia, direttore generale del sindacato dei giornalisti

Ultimo Aggiornamento ( sabato, 19 aprile 2008 )

lunedì 17 dicembre 2007

Congresso Fnsi ecco cosa è accaduto

Tutto come previsto: Franco Siddi segretario, Roberto Natale presidente. La Fnsi esce dal Congresso con la stessa maggioranza di prima. E con una prospettiva contrattuale in cui si discuteranno anche gli scatti d’anzianità. Quarto Potere non fa parte della maggioranza. Ma qualche idea l’abbiamo proposta: e non ci fermeremo. Intanto abbiamo raddoppiato i nostri consiglieri nazionali, da 2 a 4: con un totale ricambio, infatti Stefano Camozzini ed Edmondo Rho non si sono ricandidati e sono stati eletti Gianni Antoniella, Denis Artioli, Antonio Castro e Daniela Stigliano. Un segnale di rinnovamento mentre nella maggioranza spicca la mancata riconferma di Raffaele Fiengo nel consiglio nazionale Fnsi (si è candidato ma è arrivato primo dei non eletti).

Franco Siddi è il nuovo segretario della Fnsi, Roberto Natale è il presidente. Tutto come previsto prima ancora dell’apertura dei lavori congressuali. E senza accordo con le opposizioni. Al termine del Congresso di Castellaneta Marina, poco dopo l’alba del 30 novembre, nell’aula ormai semi deserta è stato fatto suonare ad altissimo volume l’inno sovietico: sarcastica scelta di un esponente emiliano della maggioranza.

Sarebbe stato meglio far suonare ‘Nessun dorma’. Nella notte, infatti, pochi delegati sono riusciti a fare qualche ora di sonno dopo la spaccatura sulla mozione presentata dalle opposizioni con l’impegno a non intaccare i diritti acquisiti come gli scatti di anzianità. La mozione è stata illustrata (con la voce rotta dall’emozione, per il mancato accordo con la maggioranza) da Giovanni Negri, presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti: obiettivo, “mantenere gli scatti di anzianità in percentuale sia per i giornalisti già contrattualizzati, sia per i nuovi assunti”. Invece, dopo un acceso dibattito, è passata una mozione emendata dalla maggioranza con un impegno “a difendere gli automatismi economici nell'ambito di una complessiva definizione contrattuale che garantisca la progressione professionale e retributiva dei giornalisti”.

Alcune brevi considerazioni:

a. La parola ‘scatti’ è stata cancellata dalla mozione: e questo preoccupa in vista della fase contrattuale che si dovrebbe aprire dopo oltre mille giorni senza rinnovo.

b. Il direttore della Fieg Alessandro Brignone aveva spiegato al Congresso le condizioni degli editori per discutere del contratto: flessibilità, multimedialità e costo del lavoro.

c. Il segretario Fnsi uscente, Paolo Serventi Longhi, replicando a Brignone ha invitato comunque ad accettare l’agenda contrattuale dettata dagli editori.

d. Il neo segretario Franco Siddi nel suo primo discorso (breve, 7 minuti, e apprezzabile per i toni) ha assicurato la ‘discontinuità rispetto agli editori’. Speriamo in bene.

e. A partire dal 2001, molti di noi chiedono invano che i contratti siano sottoposti a referendum. Una mozione approvata l’ultima notte prevede questa ipotesi: solo per il contratto Fieg, la maggioranza non ha voluto estenderla al contratto Aeranti Corallo.

f. Ma le regole del referendum non ci sono e vanno definite dalla Giunta e dal Consiglio nazionale: il rischio è che la maggioranza detti le ‘sue’ regole per fare approvare il ‘suo’ contratto. E in questo caso si andrebbe all’implosione della Fnsi.

Il Congresso, insomma, è stato solo un passaggio. Ora la prova è sul contratto. La maggioranza aveva scelto i suoi candidati prima ancora delle elezioni, avvenute a ottobre. E li ha confermati a colpi di maggioranza: Siddi è stato eletto segretario con 199 voti su 310 delegati in Congresso. Natale è stato eletto presidente in Consiglio nazionale con 83 voti favorevoli, 18 schede bianche, 6 nulle e 2 disperse.

L’elezione dei 30 consiglieri nazionali votati dal Congresso ha dato questi risultati: 19 seggi alla maggioranza (non è stato eletto Raffaele Fiengo, storico leader del cdr del Corriere della Sera ora in pensione, che è il primo escluso), 7 alla lista ‘Uniti per il contratto’ (Quarto Potere, Stampa Democratica, Puntoeacapo e altri candidati di Toscana, Campania e Sicilia), 3 a un’altra lista di opposizione (con candidati del Movimento liberi giornalisti di Milano, di Stampa romana e di Calabria, Piemonte e Sicilia) e 1 alla lista di ‘Senza bavaglio’.

Noi di Quarto Potere abbiamo raddoppiato i consiglieri nazionali, passando da 2 a 4 (tra quelli votati in Congresso e della delegazione lombarda). Dando anche un segnale di rinnovamento: eravamo due consiglieri uscenti, Stefano Camozzini e il sottoscritto, e non ci siamo ricandidati. Sono di prima nomina tutti i quattro nuovi consiglieri: in ordine alfabetico, Gianni Antoniella (del cdr Hachette Rusconi, redazione di Gente Motori), Denis Artioli (del cdr della Provincia Pavese, redazione di Vigevano), Antonio Castro (già cdr di Libero, ora a Libero Mercato, responsabile di Quarto Potere Roma) e Daniela Stigliano (del cdr Rcs Periodici, inviato de Il Mondo e vicepresidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti). Inoltre abbiamo eletto nel collegio nazionale dei probiviri un altro collega di Quarto Potere: Antonio Massa (del cdr Domus, redazione di Tuttotrasporti).

Sì, abbiamo eletto molti colleghi di cdr: per cercare di riavvicinare la Fnsi alle redazioni. Cercando anche di far riflettere il Congresso con due bellissimi interventi finali di delegati di Quarto Potere: Anna Del Freo (del cdr del Sole 24 ore), che potete leggere su

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=283&Itemid=1

e Andrea Nicastro (inviato del Corriere della Sera, già cdr e ora delegato sindacale degli inviati) che trovate a questo indirizzo

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=286&Itemid=1

Il mio intervento invece è stato all’inizio, il primo giorno, proponendo un ragionamento di discontinuità e unità al tempo stesso:

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=280&Itemid=1

Anche l'intervento di Francesca Mineo, delegata di Quarto Potere e unica giornalista presente degli uffici stampa non profit, che trovate su

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=282&Itemid=1

è stato apprezzato: l’ordine del giorno su questo argomento è passato in Congresso come raccomandazione. Insieme ad altri delegati, abbiamo preparato un documento per la tutela di tutti i colleghi degli uffici stampa: per quanto la mozione sia stata sostenuta da numerosi colleghi al Congresso, è stata respinta perché ‘fuori linea’ rispetto a quanto sostiene la Fnsi sull’applicazione della legge 150/2000 nella Pubblica amministrazione. Si tratta di far funzionare la ragione: perciò continueremo a lavorare per il bene della categoria anche in questo ambito.

Non ci siamo riusciti, a convincerli: non ci hanno dato retta perché le loro decisioni erano state già prese prima dell’inizio dei lavori. Sul documento finale della maggioranza, infarcito di ovvietà e mai fatto circolare prima in Congresso, ha parlato Andrea Nicastro dando voce alla ribellione contro questa gestione arcaica della Fnsi che non dà reale rappresentanza ai giornalisti che lavorano: e protestando contro la struttura stessa dei lavori congressuali voluti così dalla maggioranza, ma anche criticando l’opposizione che non ha saputo cambiarne i metodi. Dopo di che, alla fine, io ho avuto l’onere di illustrare il documento che in maniera trasparente (era già online da oltre 24 ore) avevamo proposto alla maggioranza come base programmatica per una gestione unitaria: il documento è stato respinto. Ma se lo leggete sul nostro sito:

http://www.quartopotere.org/news/index.php?option=com_content&task=view&id=281&Itemid=1

forse capirete che contiene le uniche idee innovative per salvare un sindacato capace di rappresentare non i cosiddetti ‘giornalismi’, ma tutti i giornalisti.

Edmondo Rho

lunedì 26 novembre 2007

XXV congresso dell'Fnsi

È dedicato a Enzo Biagi, «maestro del giornalismo» appena scomparso, il XXV congresso della federazione nazionale della stampa italiana che si è aperto oggi a Bari. Idealmente, però, i lavori congressuali sono stati dedicati dal segretario uscente, Paolo Serventi Longhi, anche ai giornalisti uccisi «mentre esercitavano il diritto dovere di informare: Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Maria Grazia Cutuli, Enzo Baldoni, i colleghi della Rai di Trieste Raffaele Ciriello e Antonio Russo». Serventi Longhi ha ricordato anche i giornalisti e loro congiunti «uccisi, feriti o minacciati dalla criminalità organizzata, e tra questi due giornalisti dell'Ansa che erano presenti nel teatro Piccinni dove si è svolta la cerimonia: Lirio Abbate, della redazione di Palermo, che vive sotto scorta perchè minacciato dalla mafia, e Alberto Spampinato, quirinalista, fratello di Giovanni, giornalista dell'Ora ucciso dalla mafia a Ragusa quando aveva 22 anni. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato anche, oltre al presidente del Senato, Franco Marini, un altro maestro di giornalismo, Sergio Zavoli, il presidente della Fnsi, Franco Siddi, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e il sindco di Bari, Michele Emiliano, insieme con il presidente dell'Associazione regionale della Stampa, Felice Salvati.
Naturalmente ci siamo anche noi di Quarto Potere sperando che non valga il gattopardiano "bisogna che tutto cambi perché tutto resti com'è".

venerdì 2 novembre 2007

Fnsi, a Roma la maggioranza non ha più la maggioranza!

Storico risultato a Roma: la lista della maggioranza Fnsi uscente non ha più la maggioranza di delegati professionali, ma pareggia con tutte le liste di opposizione. Sul nostro sito, le informazioni in sintesi, il commento di Quarto Potere (che a Roma ha contribuito al successo della lista "Puntoeacapo - Insieme per il contratto") e tutti i voti ottenuti dalle liste e dai singoli candidati con un link al sito di Stampa Romana.

La lista della maggioranza uscente, "Autonomia e Solidarietà Giornalisti Uniti", ottiene nel Lazio 23 delegati professionali al congresso Fnsi (primi eletti, Roberto Natale e Silvia Garambois) e altrettanti 23 delegati vanno alle liste di opposizione: 15 a "Puntoeacapo - Insieme per il contratto" in cui erano candidati anche i colleghi di Quarto Potere Roma (primi eletti, Silvana Mazzocchi e Pierluigi Franz), 7 a "Stampa Romana - L'alternativa" (primi eletti, Paolo Corsini e Massimo Signoretti) e 1 delegato a "Nuovo impegno per i diritti" (unico eletto Dany Aperio Bella) mentre non ha ottenuto delegati la lista "Senza bavaglio".

Analogo il risultato per il congresso di Stampa Romana, che si svolgerà dopo quello Fnsi: su 60 delegati professionali "Autonomia e Solidarietà Giornalisti Uniti" ne ottiene 30, mentre 20 vanno a "Puntoeacapo - Insieme per il contratto", 9 a "Stampa Romana - L'alternativa" e 1 a "Nuovo impegno per i diritti". Non ha ottenuto delegati professionali la lista "Senza bavaglio".
Un piccolo passo per Quarto Potere Roma, un grande passo per il sindacato
La maggioranza uscente Fnsi non ha più la maggioranza dei delegati professionali nella Capitale! E a questo storico risultato ha dato anche il suo contributo Quarto Potere Roma.

I nostri candidati erano Marianna Bartoccelli (55 voti) e Antonio Castro (48 voti) per il Congresso Fnsi, Ettore Colombo (34 voti) e Monica Raucci (29 voti) per il Congresso di Stampa Romana: non abbiamo preso seggi ma i nostri voti non sono stati pochi, anche considerando che era la prima volta che ci presentavamo a Roma.

Soprattutto, non abbiamo disperso inutilmente i consensi dei colleghi: grazie anche al nostro apporto, la lista "Puntoeacapo - Insieme per il contratto" con la quale abbiamo condiviso questa esperienza, ha preso molti più voti della scorsa volta. Insomma, l'opposizione avanza. Il Congresso della Fnsi si preannuncia interessante. E Quarto Potere Roma troverà il modo, anche in termini organizzativi, di dare un seguito a questa nostra prima partecipazione elettorale al di fuori della Lombardia.

Grazie a tutti voi

Messaggio di ringraziamento a chi ci ha votato (e anche a chi non lo ha fatto perché non può permettersi di pagare 300 euro di arretrati)
Grazie a tutti. Era la prima volta che Quarto Potere a Roma correva (nella lista Puntoeacapo) per i Congressi Fnsi e Asr, e i risultati sono stati molto incoraggianti. Certo non andremo come Quarto Potere (Roma) ai Congressi di Fnsi e Asr, ma abbiamo contribuito con gli amici di Puntoeacapo a rosicchiare voti alla maggioranza. E questo ci premeva, più della candidatura personale. Insomma, opposizione e maggioranza nel Lazio pari sono. Il che apre nuovi scenari in vista dei Congressi.

Se volete i risultati e i voti di tutti i candidati potete trovarli cliccando qui:
http://www.stamparomana.it/Prima_pagina/articoli_2007/cartella-ottobre/plonearticle.2007-10-29.2955075419
E forse questa volta i vertici attuali della Federazione riusciranno ad ascoltare la voce di chi da 1000 giorni chiede un ripensamento sulla strategia sindacale.

Ancora grazie a tutti: per i voti e per la simpatia
i "vostri" quattro candidati

Marianna Bartoccelli
Monica Raucci
Ettore Colombo
Antonio Castro

martedì 23 ottobre 2007

Premio cronista 2007

Sono Fabio Jouakim, del Mattino di Napoli, e Donatella Gori, del Giornale radio Rai, i vincitori del "Premio Cronista 2007 - Piero Passetti" che verrà consegnato a Viareggio martedì 20 novembre. Lo ha deciso all'unanimità la Giuria riunita ieri a Roma che ha esaminato le oltre 50 candidature dei cronisti della carta stampata, della informazione radio-teletrasmessa e dei nuovi media giunte da tutta Italia.
Jouakim è stato premiato per aver scoperto che 650 vigili urbani partenopei, un terzo dell'intero organico, erano affetti dalla "sindrome dell'incrocio" e pertanto non in grado di lavorare sulla strada. Gori ha svolto una accurata inchiesta sulle centinaia di morti da cancro che l'amianto contenuto nelle navi ha provocato tra gli operai dei cantieri ed i marittimi.
La Giuria ha poi assegnato i riconoscimenti speciali messi a disposizione dalle più alte Istituzioni al Servizio regionale Lazio dell'Agenzia Dire, a Marino Bisso e Carlo Picozza (La Repubblica), Mario Consani (Il Giorno), Ugo Dinello (La Nuova Venezia), Gabriella Fortuna (TgR Trieste), Luigina Giliberti ( Il Corriere della sera), Antonello Lai (Videolina),Flaviano Masella, (Rainews24), Giampiero Rossi (L'Unità).
Il 20 novembre, inoltre, Lirio Abbate, dell'Ansa di Palermo, riceverà il Premio Città di Viareggio, e l'Unci consegnerà un riconoscimento ai 13 giornalisti del Secolo XIX e del Corriere Mercantile di Genova condannati per aver pubblicato l'identikit del maniaco che da 2 anni aggrediva giovani donne nei portoni dei palazzi.

giovedì 18 ottobre 2007

Sveglia, cari giornalisti



Sveglia, cari giornalisti. E' il titolo di un'intervista rilasciata da Edmondo Rho, inviato di Panorama e leader di ‘Quarto Potere’ e pubblicata oggi dall'Opinione. In poche righe è sintetizzata la sfida di Quarto Potere e il significato che oggi riveste la parola sindacato.


Sveglia, cari giornalisti

Edmondo Rho: “La sfida è l’autonomia dalla politica. Non è ‘di sinistra’ chi si è dimostrato incapace di difendere i lavoratori”


di Gianmarco Lucchi

Il contratto dei giornalisti è scaduto da quasi mille giorni e la Fnsi si appresta a celebrare, a fine novembre, il suo 25° congresso senza averne ottenuto il rinnovo. Una crisi senza precedenti per il sindacato dei giornalisti: le elezioni dei delegati al congresso sono in calendario a fine ottobre. E il segretario Paolo Serventi Longhi non potrà essere riconfermato, in base allo statuto: è al vertice Fnsi dal maggio 1996 e in 11 anni ha chiuso un solo contratto (peraltro molto contestato) nel 2001. Ciò nonostante, Serventi nei giorni scorsi ha dichiarato che dopo il congresso verrà il contratto: “Credo si possa chiudere. Sono ottimista”, ha aggiunto il segretario. Davvero i giornalisti italiani possono ancora sperare, quando Serventi si farà da parte, in un contratto? E con quale nuovo gruppo dirigente?

Lo abbiamo chiesto a Edmondo Rho, inviato di Panorama e leader di ‘Quarto Potere’, uno dei principali gruppi di opposizione all’attuale segreteria della Fnsi. “Vorrei condividere l’ottimismo di Serventi Longhi. Ma non ci riesco. Mi sembra miopia, più che altro. Come quella dimostrata dalla maggioranza uscente del sindacato, che due anni fa rifiutò un accordo-ponte con il rinnovo della parte economica che avrebbe portato 140 euro al mese in busta paga: invece abbiamo fatto, inutilmente, altri 17 giorni di sciopero e ogni giornalista così ci ha rimesso finora almeno 3.000 euro netti”, ricorda Rho.


Ora c’è il congresso, e si discute su una possibile gestione unitaria. E’ la formula per uscire dal vicolo cieco in cui è finito il sindacato con l’attuale segreteria?

"Sicuramente bisogna cambiare e modernizzare la Fnsi. E spero che la maggioranza uscente eviti di riproporre candidature di colleghi al vertice che sono ormai lontani dalla professione: i giornalisti non possono più essere rappresentati da chi non ha scritto un articolo o fatto un titolo per il suo giornale negli ultimi 5, 10 o 15 anni. Il nostro sindacato, unico e unitario, può essere salvato dalla disfatta solo riunendo le forze migliori della categoria: oggi occorrono sia un rinnovamento, sia una svolta professionale nella Fnsi.Lei cita, credo apposta, i nomi di due antiche correnti sindacali (Rinnovamento e Svolta professionale) che erano l’una contro l’altra armate nella Fnsi degli anni ’80…Sì, e poi i loro seguaci fecero l’accordo, all’inizio degli anni ’90, quando Giorgio Santerini era segretario della Fnsi e si alleò con Beppe Giulietti, leader dell’Usigrai. Oggi dobbiamo tornare ad avere una grande forza: non dico come allora, perché purtroppo la nostra categoria nel frattempo si è molto indebolita… Ma bisogna provarci. E ricordiamo bene una cosa fondamentale: i nostri nemici non sono i colleghi che la pensano in maniera diversa, bensì gli editori che, anche approfittando degli errori commessi dai vertici del sindacato, ci negano il rinnovo contrattuale".

Recentemente Franco Abruzzo, ex presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, ha invitato lei, Rho, a guidare l’opposizione a Serventi. Come risponde?

"Il problema non è personalizzare la contesa politico-sindacale, considerando tra l’altro che Serventi uscirà in ogni caso di scena, ma trovare nuove intese. A partire dal programma: noi di Quarto Potere siamo stati gli unici a presentare un documento, con proposte sui temi da discutere, durante i lavori della commissione preparatoria del Congresso. Comunque, ringrazio Abruzzo che mi ha definito ‘vecchio socialista di sinistra’: è vero. In generale, noto però una grottesca riproposizione di categorie della politica che oggi tra i giornalisti non hanno più senso: ai nostri congressi non votiamo, per fortuna, su liste collegate a Berlusconi, Prodi o Veltroni. La vera sfida per il nostro sindacato, e per tutti i giornalisti, è l’autonomia dalla politica.

Ma non c’è il rischio che nel sindacato si ripropongano tentazioni di egemonia? "Certo, il rischio c’è. Per esempio, non capisco come la corrente di Nuova Informazione (i sostenitori di Serventi a Milano, ndr) possa rivendicare, oltre alla presidenza dell’Ordine regionale, anche quella dell’Associazione lombarda dei giornalisti. Ma di queste tentazioni riparleremo dopo il voto, a fine ottobre".

Nuova Informazione va alle elezioni etichettata come gruppo di sinistra: giusto?"

"Sbagliato. Sono di sinistra ma sembrano di destra? O di centro? In realtà, oggi va fuori tema chi cerca di attribuire un’etichetta politico-partitica a una corrente sindacale tra i giornalisti. Infatti noi di Quarto Potere siamo un gruppo trasversale che pensa realmente e prioritariamente ai meriti, ai diritti, ai doveri e ai bisogni dei colleghi. E uno degli slogan del nostro programma, non a caso, è: sindacato, più servizi, meno politica.

E cosa risponde a chi invece affibbia a voi di Quarto Potere l’etichetta di liberisti o addirittura di berlusconiani?

"E’ solo diffamazione. Noi siamo senza etichetta: mi sembra una sporca manovra per raccattare voti marciando sulle idee politiche, legittime, dei colleghi. Io non mi sono mai preoccupato di sapere per chi vota alle elezioni politiche un giornalista che aderisce al nostro gruppo: mi basta che condivida il manifesto e il programma di Quarto Potere. Poi, magari, parlando tra amici scopriamo che uno dei nostri vota Rifondazione Comunista, un altro è di An: eppure sulla politica sindacale si ritrovano d’accordo con me, giornalista democratico, riformista e ‘vecchio socialista di sinistra’".

Lei insiste… allora, la sinistra riformista è rappresentata da voi di Quarto Potere?

"Sì, in buona parte. Facciamo chiarezza: definirsi ‘di sinistra’ non può significare far parte di un club e poi gestire in modo sciagurato la Fnsi! Per me essere di sinistra vuol dire stare dalla parte dei più deboli: cioè, in questo caso, dei giornalisti, spesso mal pagati e marginalizzati a vantaggio di logiche commerciali che, puntando soprattutto su marketing e pubblicità, sviliscono la professione. Dobbiamo riprenderci il Quarto Potere: sennò ci distruggono, come un vaso di coccio tra i due vasi di ferro del potere politico e del potere editoriale-bancario-industriale. Perciò lo dico chiaramente: la maggioranza Fnsi uscente non è ‘la sinistra’, sono semplicemente sindacalisti che hanno fallito il loro compito anche quando avevano governi ritenuti “amici“ loro. E magari si rivelano invece più amici degli editori che dei giornalisti".

E quindi, come potrà essere il futuro sindacato unitario dei giornalisti?

"Dobbiamo ritrovare l’orgoglio della nostra professione. E ridare credibilità al sindacato. Molti anni fa, grandi giornalisti erano al vertice delle nostre organizzazioni: ricordo da un lato Giovanni Giovannini, che fu presidente dell’Associazione stampa subalpina prima di passare alla Fieg, dall’altro Walter Tobagi, che prima di essere ammazzato dai terroristi continuò sempre a lavorare come inviato del Corriere della Sera anche facendo il presidente dell’Associazione lombarda. Più recentemente Sandro Curzi, per esempio, passò dalla segreteria della Fnsi alla direzione del Tg3 dove, malgrado il soprannome di ‘TeleKabul’, realizzò il telegiornale con grande professionalità. Oggi noi di Quarto Potere abbiamo una lista trasversale con inviati, capi redattori, precari e giornalisti grafici: siamo dentro le redazioni, nei cdr, tra i freelance e i pubblicisti degli uffici stampa, nei gruppi di specializzazione sindacali. Siamo tutti giornalisti impegnati nella professione: proprio per ricostruire una politica sindacale credibile, diciamo basta ai professionisti del sindacato annidati nella casta burocratica della categoria".

mercoledì 17 ottobre 2007

Ecco il listone


PER VEDERE BENE I NOMI BASTA CLICCARCI SOPRA!